Dopo 2500 anni i problemi dell’umanità non sono mutati: guerra, sesso,
potere… Aristofane con “Le donne al parlamento” propone un rimedio a tutto
questo: il potere alle donne, che divideranno tutto con tutti in una sorta di
comune ante litteram.
Naturalmente per Aristofane era un paradosso, una scelta “comica”, ma il
pubblico ritroverà la politica e il vivere dei nostri giorni, visto che Atene nel
periodo in cui fu scritta la commedia era immersa in una decadenza sociale e
politica, esattamente come l’Italia in crisi dei nostri giorni.
Non sarà facile per le donne gestire il potere, ma la chiusa finale accontenterà
tutti, spettatori compresi.
Gli allievi attori del Centro Universitario Teatrale di Bergamo mostreranno in
una buona prova d’artista lo spaccato della società dell’epoca strizzando
l’occhio al pubblico mescolando passato e presente attraverso lo svolgimento
comico e carico d’ironia dello spettacolo.